Reddito fisso
- I mercati obbligazionari hanno registrato poche variazioni nell’ultima settimana, nonostante i mercati emergenti, che avevano sottoperformato rispetto al resto della compagine, abbiano parzialmente recuperato.
- Gli spread restano ampi rispetto alle medie a lungo termine, soprattutto nel segmento investment grade (IG).
- A livello di fondamentali, i dati economici continuano ad essere allarmanti, con il tasso di disoccupazione statunitense attorno al 15%. Nel frattempo, il PIL britannico è sceso del 2% nel primo trimestre 2020, ma il peggio deve ancora venire.
- Abbiamo assistito a una serie di afflussi verso il credito: abbondano le nuove emissioni nel segmento IG, ma non nell’high yield (HY).
- Si è inoltre registrato un elevato numero di “angeli caduti” declassati a HY, ad esempio Ford, Renault, Pemex, Occidental e Delta.
Azioni usa
- La pubblicazione dei risultati del primo trimestre è quasi terminata, con ricavi ampiamente stagnanti e utili per azione (EPS) in calo del -13%. Tuttavia, in termini di utili, le società internazionali hanno tenuto nettamente meglio rispetto a quelle nazionali, con una contrazione dell’EPS del 3% nel primo trimestre a fronte del -20% subito dalle aziende più orientate al mercato interno.
- Per il secondo trimestre si prevede un calo dell’EPS del 40%, con significative divergenze settoriali: se i servizi di pubblica utilità dovrebbero registrare una crescita positiva degli utili, il comparto energetico dovrebbe subire una contrazione superiore al 100%.
- Le stime di consenso bottom-up prevedono che l’EPS delle società incluse nell’indice S&P 500 scenda del 21% nel 2020 e salga del 30% nel 2021, riportandosi così ai livelli del 2019. Nuovamente, si prospettano significative divergenze settoriali, e i comparti tecnologici e non ciclici (pari a circa due terzi della capitalizzazione di mercato) dovrebbero evidenziare una flessione dell’EPS a singola cifra.
- Le previsioni di consenso bottom-up di una ripresa a V sembrano ottimistiche. In media, gli utili ci impiegano più di tre anni per ritornare ai massimi dopo una recessione.
Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali, notiamo che:
- le probabilità di vittoria di Trump e di Biden sono quasi uguali;
- è venuto meno il rischio estremo di una vittoria alle primarie democratiche dell’esponente di sinistra Bernie Sanders, il che rappresenta un elemento positivo per il mercato;
- la distanza tra la politica economia di Biden e quella di Trump non è così ampia;
- una netta vittoria democratica sarebbe negativa per il mercato a causa delle implicazioni fiscali.
Azioni britanniche
Da inizio maggio continuano a dominare gli aumenti di capitale (con altri sette nuovi interventi del genere nella prima settimana del mese), dal momento che le società cercano di sostenere la liquidità, di rafforzare i bilanci e, in alcuni casi, di finanziare acquisizioni opportunistiche. Tra queste figurano:
- La compagnia assicurativa Hiscox, forse più nota per il suo segmento premium retail, ha raccolto 375 milioni di sterline (la seconda quota maggiore nel nostro mercato finora) per rispondere alle future opportunità di crescita negli Stati Uniti e nelle riassicurazioni, nonché per creare una riserva di liquidità volta a far fronte allo scenario peggiore di una passività imputabile alle controverse richieste di indennizzo per interruzione dell’attività legate al Covid-19.
- LondonMetric, un piccolo REIT britannico, sta raccogliendo capitali esplicitamente per sfruttare le opportunità generate dal contesto attuale. Il capitale verrà utilizzato nei prossimi tre mesi e la società distribuirà comunque i dividendi.
Azioni giapponesi
- L’indice MSCI Japan ha chiuso la settimana in rialzo dal momento che il mercato ha scontato il calo del numero di decessi legati al Covid-19, nonché le notizie di una riduzione dei nuovi contagi.
- Nonostante l’allentamento delle misure di lockdown rispetto agli standard internazionali, in Giappone la mortalità imputabile al virus è rimasta bassa, con 600 decessi su 16.000 casi. I casi di coronavirus attivi in Giappone sono ormai scesi del 35% rispetto al massimo toccato il 2 maggio, mentre il numero di nuovi casi si è ridotto del 93% dal massimo raggiunto l’11 aprile.
- Prevediamo un’imminente revoca delle misure di contenimento più restrittive, mentre il significativo sostegno fiscale potrebbe catalizzare la ripresa dell’economia nazionale.
Multi-asset
Siamo nuovamente alle prese con forze contrastanti, i cui effetti sui mercati finanziari sono in definitiva ignoti:
- Da un lato, la marcata debolezza dei dati economici è stata ancora più pronunciata di quanto previsto da molti.
- Dall’altro lato, le curve del virus sembra stiano registrando un appiattimento e gli stimoli compensativi continuano a essere enormi.
- In questo contesto, e a fronte del rally dei mercati, abbiamo cercato di ridurre l’esposizione dei portafogli multi-asset alla ciclicità, ridimensionando di recente la ponderazione delle azioni britanniche.
- Tuttavia, continuiamo a partecipare ad alcuni mercati di rischio puntando sulla qualità, come le azioni statunitensi e il credito high yield.
Nota: tutti i dati sono aggiornati al 14 maggio 2020, salvo diversamente indicato. Fonte: Bloomberg. Il riferimento a specifici titoli non deve essere considerato una sollecitazione all’acquisto.