Reddito fisso
- Gli spread creditizi non hanno subito variazioni di rilievo durante la settimana, pur avendo evidenziato una diminuzione nei mercati emergenti. I rendimenti dei titoli di Stato core hanno registrato un lieve rialzo.
- Gli spread investment grade, al contempo, sono scesi di quasi il 40% dai massimi di fine marzo, con un calo più pronunciato nel mercato in USD, specialmente sulle brevi scadenze.
- I differenziali high yield in euro sono diminuiti di appena il 25% nello stesso periodo.
- I dati economici sono negativi come si temeva e la fiducia di consumatori e imprese è crollata a fronte dell’impennata della disoccupazione.
- L’inflazione è assente.
Azioni USA
Mercato
- Archiviato il mese di aprile, in termini di USD l’S&P 500 ha guadagnato il 12,8% (-9,3% su base annua), il Nasdaq Composite ha segnato un rialzo del 15,5%, il Russell 2000 è avanzato del 13,7%, il Russell Value è salito dell’11,2% e il Russell Growth ha registrato un +14,8% (tutti dati mensili). Nel complesso, lo stile quality growth ha continuato a sopravanzare il mercato più ampio, con qualche occasionale sovraperformance dei titoli ciclici.
Utili
Poco più di due terzi delle società dell’S&P 500 per capitalizzazione di mercato hanno pubblicato i risultati del primo trimestre, con utili per azione superiori alle attese nei settori della tecnologia, dell’energia e della sanità. Fatti salienti della stagione delle trimestrali:
- Continua il tema del superamento delle stime e del ritiro della guidance per il 2020.
- Diverse aziende prevedono che lo shock avrà breve durata e che il peggio sarà passato una volta che cominceranno le riaperture. Molte società hanno fatto riferimento al rimbalzo osservato in Cina, dove l’economia è ripartita, l’offerta e la produzione sono tornate in gran parte sui livelli pre-crisi e la domanda evidenzia un graduale miglioramento. Tuttavia, abbiamo osservato che la ripresa dei voli interni in Cina è stata alquanto anemica, presumibilmente a causa della difficoltà di attuare il distanziamento sociale sugli aerei.
- Le società statunitensi fanno maggiore affidamento sui tagli salariali e sui congedi anziché sui licenziamenti veri e propri per mantenere la flessibilità.
- Molte aziende si sono dette favorevoli alla distribuzione di dividendi, ma quasi tutte hanno ridotto i riacquisti di azioni.
Economia
- I dati che abbiamo ricevuto questa settimana continuano a riflettere l’impatto del lockdown.
- Nel primo trimestre il PIL è diminuito a un tasso annuo destagionalizzato (SAAR) del 4,8%. Si è trattato della prima contrazione del prodotto interno lordo dal 2014 e del peggior andamento trimestrale dal quarto trimestre 2008.
- Su questo dato hanno pesato soprattutto i consumi personali, che con un -7,6% hanno registrato la maggiore flessione dal 1980. I consumi rappresentano due terzi del prodotto totale.
- Le richieste complessive di indennità di disoccupazione presentate nelle ultime sei settimane negli Stati Uniti hanno superato i 30 milioni di unità (circa il 18% della forza lavoro).
- L’indice ISM manifatturiero di aprile è sceso a quota 41,5 dal 49,1 di marzo.
- Il dato sulla fiducia dei consumatori di aprile è diminuito a 86,9, con una flessione di 31,9 punti. Ciò si è tradotto nel peggior calo su due mesi dal 1967. Tuttavia, le aspettative degli intervistati riguardo a un miglioramento nei prossimi sei mesi sono aumentate.
- Il SAAR di aprile del settore statunitense dell’auto, pari a 8,6 milioni, è stato il più debole dagli anni ’70, pur risultando migliore di quanto si temesse: con un SAAR di 7,6 milioni il segmento retail ha dato prova di buona tenuta, mentre quello delle flotte (specialmente il canale delle auto a noleggio) ha accusato maggiore debolezza. Il cambiamento del mix a favore degli autocarri prosegue, a suggerire che il tasso delle vendite di auto evidenzia una tenuta migliore di quanto la stampa lascerebbe intendere.
Virus
- Per quanto non costituisca una vera svolta, abbiamo ricevuto buone notizie dall’azienda biotecnologica Gilead, che ha ottenuto dall’FDA l’approvazione di emergenza del Remdesivir, un farmaco che sembra attenuare gli effetti del coronavirus nei pazienti ricoverati in ospedale. La società ha inoltre annunciato l’intenzione di donare tutte le sue scorte al governo.
Azioni Giapponesi
Contesto di mercato
- L’indice MSCI Japan è arretrato nel corso della settimana, poiché le apprensioni per la Covid-19 continuano a gravare sul sentiment del mercato. Il primo ministro Shinzo Abe ha prorogato lo stato di emergenza dal 6 al 31 maggio, con il proposito di rivedere le misure di contenimento verso metà mese.
- A marzo la produzione industriale ha subito una brusca diminuzione, al pari delle esportazioni, anch’esse calate a causa del lockdown delle principali città statunitensi ed europee.
- La Bank of Japan continua a sostenere l’espansione fiscale e il finanziamento delle imprese nell’ambito di una risposta coordinata con il governo.
Azioni Europee
- Dopo il ribasso e la marcata ripresa, la direzione a breve termine del mercato appare meno chiara. I volumi di mercato rimangono tuttavia elevati, anzi registrano un lieve miglioramento.
- Il calo delle infezioni e dei decessi da Covid-19 continua, e in alcuni paesi le misure di contenimento sono state leggermente rilassate. Adesso il dibattito verte tutto sulle strategie di uscita.
- Tuttavia, per quanto alcune riaperture potrebbero avvenire prima del previsto, non si registrerà un completo ritorno alla normalità. Le linee aeree potrebbero richiedere controlli della temperatura o certificati medici e lasciare vuoti i posti centrali. Il distanziamento sociale si ripercuoterà su negozi e ristoranti.
- Manteniamo il nostro orientamento generale verso l’alta qualità, che continua a sostenere la performance e a limitare la nostra esposizione alle aree più volatili. Abbiamo ad esempio evitato i casi peggiori di tagli dei dividendi e raccolte disperate di capitali.
Multi-asset
- Le discussioni sull’asset allocation di questa settimana si sono focalizzate sulle azioni, in quanto il gruppo ha continuato a confrontarsi sull’impatto dei lockdown sull’andamento futuro dei listini.
- Da un lato, i mercati sembrano scontare una contrazione del PIL globale di appena il 2%, quando in realtà la flessione potrebbe essere di gran lunga maggiore. Tuttavia, la domanda inespressa potrebbe velocemente concretizzarsi con la riapertura delle imprese, e l’impatto dei bassi rendimenti obbligazionari sui prezzi degli attivi rischiosi non dovrebbe essere sottovalutato.
- Nel complesso si è deciso di lasciare inalterati i giudizi sulle classi di attivi nel loro insieme, ma di continuare su un percorso di esposizione più mirata e di qualità. A tal fine abbiamo ridotto a neutrale l’esposizione alle azioni britanniche, ma nel contesto di una view favorevole sulle azioni in generale. Per quanto le azioni britanniche siano estremamente sottovalutate, non vediamo più un chiaro catalizzatore per una chiusura delle scarto valutativo tra il Regno Unito e i mercati globali.
- Preferiamo piuttosto assumere un’esposizione ciclica ai mercati emergenti dell’Asia, mentre gli Stati Uniti offrono un’esposizione alla crescita di qualità.