Domande e risposte dedicate ai driver di rendimento dei titoli investment grade nel 2023, alle fonti di opportunità, alla politica della Federal Reserve statunitense, al posizionamento in vista di una possibile recessione e ai nuovi temi settoriali
Quali fattori hanno influito sui rendimenti del segmento investment grade nel 2022?
Quasi tutti i mercati obbligazionari hanno archiviato performance storicamente negative, dovute soprattutto all’aggressiva stretta monetaria attuata dalla Federal Reserve statunitense. I suoi interventi hanno portato i tassi d’interesse dai minimi storici del 2020 (all’indomani della pandemia di Covid-19) a livelli che la maggior parte di noi definirebbe più normali. Ma per i mercati obbligazionari questa transizione dal punto A al punto B è stata particolarmente dolorosa. Il rendimento medio dei Treasury decennali dal 1990 si colloca appena sopra il 4%, non lontano da dove ci troviamo ora, in realtà. Ma si tratta comunque di un bel cambiamento in
un periodo relativamente breve, se si pensa che a metà 2020 si attestava solo allo 0,5%. È importante sottolineare che a novembre 2022 circa l’80% delle deludenti performance complessive registrate dagli indici delle obbligazioni societarie investment grade (IG) da inizio anno dipendeva dalle variazioni dei tassi d’interesse, e meno del 20% dall’ampliamento degli spread dettato dai timori per il credito1.
Fortunatamente, buona parte delle difficoltà legate ai tassi d’interesse sembrano ormai alle nostre spalle e le classi di attivi a reddito fisso, incluse le obbligazioni societarie IG, offrono ora rendimenti interessanti in grado di fornire una certa protezione contro eventuali nuovi rialzi dei tassi.