Riassunto del video
- La presentazione del Budget nel Regno Unito rimane ad oggi oggetto di enormi speculazioni: sebbene sia la Bank of England a fissare i tassi d’interesse in UK, le influenze estere fanno la loro parte.
- Ci aspettiamo che la Banca Centrale Europea taglierà ancora i tassi questa settimana.
- La Federal Reserve probabilmente ridurrà nuovamente i tassi in occasione della prossima riunione, ma prevediamo che il ritmo delle riduzioni sarà più lento rispetto a quanto precedentemente atteso.
- Gli aumenti salariali per il settore pubblico britannico potrebbero ritardare il calo dell’inflazione nel Regno Unito. Come negli Stati Uniti, anche nel Regno Unito il ritmo del taglio dei tassi sarà probabilmente più lento.
L’imminente presentazione del nuovo bilancio da parte del governo inglese è stata oggetto di grandi speculazioni e avrà senza dubbio un forte impatto. Sebbene esistano molteplici tipologie di tassi di interesse, quelli ad oggi più rilevanti per il Regno Unito sono i tassi sui mutui, in quanto le tariffe di vendita di quest’ultimi sono basate sui tassi swap che, a loro volta, riflettono le aspettative sul percorso dei tassi di interesse definito dalla BoE nel periodo di riferimento stabilito. Tuttavia, per quanto sia la Bank of England a fissare il livello dei tassi, influenze estere potrebbero condizionarne le scelte. Come si può vedere dal grafico, l’andamento dei tassi in USA, UE e UK è molto simile.
Fonte: Macrobond al 14 ottobre 2024.
Per quanto riguarda l’Europa, i tassi sono significativamente più bassi e la Banca Centrale Europea è pronta a diminuirli di ulteriori 25 punti base nella riunione di questa settimana. Questa mossa dovish riflette il leggero miglioramento delle prospettive relative all’inflazione in Eurozona ma anche del persistere di dati sulla crescita non del tutto positivi, in particolare in Germania. Sta inoltre diventando sempre più chiaro che la politica fiscale europea prevede un aumento delle tasse ed una riduzione della spesa: il freno al debito della Germania non si allenta, mentre l’Italia e la Francia hanno annunciato manovre di bilancio stringenti. Questo incoraggerà la BCE a continuare a tagliare i tassi.
Non si tratta di una notizia particolarmente positiva per l’Europa, ma contribuisce ad esercitare una pressione al ribasso sui tassi del Regno Unito. Negli Stati Uniti, invece, si sta verificando l’effetto opposto, un aspetto questo da non trascurare. I timori che l’aumento della disoccupazione e il rallentamento della spesa dei consumatori possano portare ad una recessione negli Stati Uniti sono svaniti grazie ai dati molto più solidi dell’ultimo mese. I rischi di recessione sono stati però sostituiti dalle preoccupazioni che un’economia più forte possa portare a pressioni inflazionistiche. I mercati continuano ad aspettarsi che la Federal Reserve taglierà i tassi, ma ora si prevede che il ritmo rallenterà e che la destinazione finale sia un po’ più alta. Ciò comporta un aumento dei tassi swap statunitensi, come mostra il grafico, che si ripercuote sull’aumento dei tassi britannici.
Naturalmente anche le influenze interne sono importanti e si teme che la decisione del nuovo governo britannico di concedere importanti premi salariali ai lavoratori del settore pubblico e di aumentare il salario minimo di quasi il 6% in aprile possa ritardare il calo dell’inflazione nel Regno Unito, che è particolarmente elevata nei settori dei servizi labour-intensive.Il risultato è che il costante calo dei tassi ipotecari britannici, che ha visto le offerte a 5 anni al di sotto del 4%, sia almeno per ora interrotto. Riteniamo che la BoE taglierà i tassi nella riunione del mese prossimo, ma solo di 25 punti base e il ritmo dei tagli successivi sarà ugualmente lento.